Mountain bike Piemonte - A due passi da Torino  
Parco La Mandria e dintorni:
Ponte Verde - Bizzarria - Regione Pralungo
 
Il percorso  

Lunghezza: 27,34 km
Tempo percorrenza: 3h
Tipo: asfalto 3,38 Km (12%) - sterrato 23,96 (88%)
Dislivello: 190 metri
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:50.000 n. 17 TORINO PINEROLO e Bassa Val di Susa - CTR Piemonte 1:10.000 155080 155040 155030 155070
Periodo consigliato: tutto l'anno
Localita' di partenza: ingresso ponte Verde del Parco La Mandria (Venaria - TO)
Accesso: l'ingresso Ponte Verde si raggiunge percorrendo il viale Carlo Emanuele II che inizia nei pressi del Castello di Venaria. Sinceratevi dell'orario di accesso: i cancelli aprono alle ore 8 e chiudono, a seconda della stagione, tra le 17 e le 20.
Descrizione: itinerario dal modesto dislivello che si sviluppa in gran parte all'interno del Parco La Mandria, istituito nel 1978 dalla Regione Piemonte, in seguito all'acquisto dei 1345 ettari di terreno rimasti dal frazionamento della proprieta' dei Medici del Vascello. Una importante realta' di tutela ambientale situtata a soli 16 Km dal centro storico di Torino e dichiarata dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanita'". Patrimonio che comprende anche una ventina di edifici dal notevole valore storico architettonico, in parte oggetto di lavori per il recupero e il restauro come la  cascina Rubbianetta dove nascera' un centro del cavallo od il Borgo Castello dove verra' costituito il centro Natura e Paesaggio. Superato il ponte sul Ceronda (0 Km - sbarra), si svolta in corrispondenza del gabbiotto dei guardaparco sullo sterrato di destra. Successivamente si gira a sinistra (0,13) per poi risalire seguendo il percorso riservato a pedoni e biciclette (0,55) verso il Borgo Castello, antica residenza sabauda che comprendeva un tempo oltre agli appartamenti reali, le officine necessarie allo svolgimento dell'attivita' agricola, alcuni magazzini, le scuderie ed anche una Chiesa. Giunti alla strada dell'Uno (1,13) la si percorre lasciando alle spalle il borgo. Si gira poi a destra in corrispondenza della palina "Piano del Roppolo" (1,36) seguendo le indicazioni per l'ingresso Tre Cancelli.  Qui arrivati (2,62) si continua a sinistra sulla Rotta Oslera. Proseguendo sempre diritto si tocca prima il Rondo' dell'Uno (3,93) e poi quello del Due (4,68), dove si prende a sinistra la strada del Due. Superata la cascina Fornace (5,37) si perviene al viale di accesso al Borgo Castello (5,99 - Rampa Ciuche') con il quale scendiamo al viale dei Roveri (6,26). Lo si percorre in direzione del ponte Rosso (8,28) poco prima del quale la strada effettua una curva a 90°. Giunti al Rondò dei Boschi (9,00), dove si puo' eventualmente allungare il giro raggiungendo la Cascina Peppinella, si prosegue diritto. Al termine di una ripida discesa (9,89) si svolta verso la cascina Rubbianetta, dalla caratteristica forma a ferro di cavallo. Passati davanti alla costruzione si ignora, nei pressi della chiesetta di S. Giuliano, la strada Galliasso, comunque chiusa al pubblico. Pervenuti al muro di cinta (10,33) lo si costeggia con un lungo rettilineo sino alla Bizzarria (12,77). Tale muro fu fatte erigere nel 1865 da Vittorio Emanuele II lungo tutto il perimentro dell'allora tenuta di caccia di casa Savoia, con lo scopo di racchiudere la cacciagione. Fu proprio in tale periodo che vennero realizzati alcuni laghi artificiali, numerose strade e cascine, impiantati alberi e introdotte varie specie animali come il grosso cervo della razza Wapiti (Canada). Varcato il cancello si procede sullo sterrato di fronte (Strada Comunale della Bizzarria). Giunti alla strada che collega S. Gillio con La Cassa (13,16), la si perccore a destra per circa un centinaio di metri, svoltando quindi sulla sterrata con indicazioni per Regione Pralungo (13,31). Si supera un pilone (14,32), le Cascine Pralungo Inf. (14,45), Pralungo Sup. (15,08) e S. Giovanni (15,67), un piccolo laghetto per poi sbucare sulla via Torino (16,35). Qui si prosegue a sinistra per una cinquantina di metri, deviando poi sulla strada comunale del Chios (16,35). Ultimamente la via risulta per un breve tratto invasa da macerie che costringono a procedere bici al fianco. Si attraversa una strada asfaltata (16,73) e su terreno difficoltoso per la presenza di sassi, si perviene ad un cimitero (17,16) che si aggira a destra (via Mulino). Giunti in prossimità di un ponte (17,44), lo si ignora andando ad affiancare il torrente Ceronda. Arrivati ad una palina in legno con indicazioni (17,91), si  gira a sinistra affrontando un facile guado su briglia in cemento. Pervenuti alle mura de la Mandria che qui delimitano la parte privata (18,12), le si segue fedelmente a destra fino ad un ponte, oltre il quale si raggiunge nuovamente l'ingresso della Bizzarria (20,77). Entrati all'interno, si ripercorre parte del tragitto fatto all'andata sino all'ingresso Druento (23,76) dove si svolta a sinistra. Giunti alla asfaltata strada Rubbianetta si svolta a destra (24,07). Superato il Rivo Valsoglia (25,5), la strada cambia direzione. Poco oltre prestare attenzione ad imboccare sulla destra la pista campestre del percorso pedonale ciclabile alternativo (25,64 - cartello). Giunti all'altezza della cascina Prato Pascolo si va a sinistra (26,5) e successivamente (26,7) si punta verso l'ingresso Ponte Verde. Per la parte finale anziche' utilizzare il viale asfaltato procedere sulla strada bianca parallela sulla destra (26,86).
Foto in alto: la Bizzarria.
Mappa formato GIF (1550 x 922 - 40 KB)
Mappa formato OCAD8 zippata (per visualizzare e stampare il file scaricate la versione 8 demo del programma QUI)

 
Altimetria  
 
Galleria fotografica  

un pilone in Regione Pralungo

nei pressi di Cascina Pralungo Inferiore
 

facile guado del torrente Ceronda
 
Segnalazioni  
A. Vezzoli: fatto il 27/05/2012 con molte variazioni. Per prima cosa, come già detto da Pizzichemi, ci sono alcune strade che sono ancora vietate. La Rotta del Roppolo è irraggiungibile perchè appena si gira a destra a fianco del Borgo la strada è chiusa da transenne e non ti fanno proseguire; pertanto bisogna svoltare a sx in cima alla salita e proseguire nella strada diritta davanti al Borgo. Dopo aver superato il cimitero, non ho potuto guadare il Ceronda perchè l'acqua era troppo alta e l'unico modo per passarlo era togliersi le scarpe. Per cui ho seguito la strada sterrata fino a incrociare nuovamente via Torino per poi rifare il percorso a ritroso e ritornare dentro al Parco.
G. Pizzichemi:
molte strade del Parco La Mandria non sono tuttora (agosto 2010) praticabili a seguito di un incidente occorso ad una bambina qualche mese fa (caduta alberi).
 
Indice percorsi  
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Ultimo aggiornamento: 30 maggio 2012