Lunghezza
percorso: 13,36 km sola andata; idem per il
ritorno (se si utilizza la "direttissima" 11,03
km)
Tempo percorrenza: 2h andata + 1h30'
ritorno (30' se si sfrutta la "direttissima")
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO
CENTRALE Carta dei sentieri e dei rifugi 1:25.000 n. 110
Lanzo Viu' Locana Cirie' Basse Valli di Lanzo
Periodo consigliato: primavera - estate
- autunno
Tipo percorso: asfalto (3,64 km - 27%),
sterrato/sentiero (9,72 km - 73%)
Dislivello: 200 metri circa
Effettuato il: 13 Giugno 1999
Località di partenza: Via Rossini (La
Cassa)
Accesso: da Venaria Reale si percorre la
"direttissima" per Lanzo. Quando termina il
muro di cinta de "La Mandria" si incontra una
grossa rotonda: qui si svolta a sinistra seguendo le
indicazioni per Grange di Fiano. Percorsi 1,8 km, quando
la strada compie una curva ad angolo retto, si continua
sulla via di fronte che un cartello indica chiusa a metri
100. Si lascia subito la vettura a lato della sede
stradale, prima del pub/ristorante "La Cicala".
Descrizione
percorso: giunti davanti al cancello d'ingresso
della pista di collaudo FIAT (0,13 km) si imbocca lo
sterrato che scende nel bosco con alcuni tornanti, per
poi affiancare il muro di cinta de La Mandria. Questo
piu' avanti curva (0,79 - ignorare il sentiero sulla
destra che permette di tagliare il percorso ma
difficoltoso perche' ostruito dalla vegetazione). Si
continua fino ad imboccare una carrareccia sulla destra,
non molto pronunciata (1,21). Dopo 30 metri si avanza su
una piu' marcata, sempre a destra, raggiungendo una
briglia in cemento (facile guado) sul torrente Ceronda
(1,72), dal latino Clara Unda (Onda Chiara) con ovvio
riferimento alla limpidezza delle sue acque. La portata
e' strettamente legata alle precipitazioni e puo' creare
problemi quando queste si protraggono a lungo, come
avvenne nell'alluvione del 1994. Senza attraversarlo si
costeggia la sponda ritrovando poco oltre una traccia,
inizialmente poco marcata. Dopo una curva ad S, a non
molta distanza da un traliccio elettrico, si
fiancheggiano alcuni campi coltivati. Quando la
carrareccia curva nuovamente (2,41), la si abbandona
seguendo, di fronte, uno stretto sentiero accidentato e
delimitato da fitta vegetazione. Al suo termine (2,58),
si continua diritto attraversando un rio. Raggiunta
l'asfaltata che collega Truc di Miola con Fiano (2,84),
si attraversa il ponte per poi imboccare la terza
sterrata sulla destra (3,16 - cartello divieto di accesso
eccetto mezzi agricoli). Ad un bivio continuare diritto
(4,27). Idem a quello che si incontra dopo il circolo
ippico "La collina degli stivali" (4,48). Su
asfalto (4,54) si giunge allo STOP (4,58) ove si svolta a
destra pervenendo ad un grosso incrocio dove confluiscono
numerose strade: seguire quella per Fiano (4,77 - via
Visconti di Baratonia). Poco prima di un ponte la si
abbandona seguendo le indicazioni per Vallo (5,18). Dopo
aver oltrepassato il cimitero (6,15), alla prima curva
(6,39) si prende la sterrata via Rio Tronta (pilone
bianco nei pressi). Ad un quadrivio procedere diritto
(6,53) oltrepassando in seguito il rio omonimo (6,76).
Poco oltre si abbandona la strada principale, seguendo
una carrareccia in discesa dal fondo accidentato (7,04 -
sulla sinistra). Si raggiunge una bella sterrata (7,33)
che, di fronte, conduce su asfalto (7,58) alla strada
proveniente da Vallo (7,65). Continuando a destra si
attraversa il paese di Monasterolo (Piazza S. Rocco -
8,07) uscendone in direzione Cafasse (via Garibaldi). Si
svolta quindi a sinistra in Via Lanzo (8,25). Ignorando
le numerose vie laterali si continua su sterrato (8,57).
Si passa il bivio per Ca' Bianca (9,15) e una piazzola
per l'atterraggio degli elicotteri antincendio (9,61 -
ignorare la strada asfaltata di destra). Bello il
panorama sulla pianura sottostante mentre, sul lato
opposto, e' ben visibile il ripetitore situato sul monte
Turu. Al termine di una lunga discesa si tiene la
sinistra (11,17) e, dopo una casa, la destra (11,32). Su
asfalto (12,63) si scende con pendenza ripida allo
stradone nei pressi del ponte sulla Stura (12,97). Si
entra nel Parco Ponte del Diavolo seguendo la sterrata
immediatamente alla nostra sinistra che piu' avanti
diventa sentiero. Dopo un primo ponte e una passerella in
legno, si arriva a quello in pietra, meta del nostro
itinerario (13,33 - 13,36 in cima), dalla caratteristica
forma a schiena d'asino. La sua costruzione fu deliberata
nel 1378 dalla Credenza di Lanzo (rappresentanza di
cittadini paragonabile a un consiglio comunale dei giorni
nostri), che stanzio' la somma di 1400 fiorini d'oro.
Tale somma venne recuperata mediante l'imposizione per 10
anni di un dazio sul vino. Sull'origine del nome vi sono
numerose leggende, alcune delle quali motivate dal fatto
che solo il demonio sarebbe stato in grado di realizzare
una simile opera. L'arco situato quasi nel centro era
dotato di una porta che poteva essere chiusa per impedire
l'accesso ai forestieri in caso di necessita' (per
esempio durante le epidemie). Per il ritorno si hanno due
possibilita': ripercorrere a ritroso il tragitto
dell'andata (scelta consigliata) oppure, molto piu' breve
(come tempi) ma tutto su asfalto molto trafficato,
seguendo la "direttissima" in direzione Venaria
Reale sino alla grande rotonda dove inizia il muro de La
Mandria, dalla quale, andando a destra (indicazioni
Grange di Fiano), si raggiunge il punto di partenza.
Foto in alto: il Ponte del Diavolo e l'adiacente cappella
di S. Rocco |
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